"No. Non c'è nessuna società perfetta; nessuna religione perfetta. E' importante però sapere che noi intravvediamo la perfezione e che, qualche volta individualmente, qualche volta anche collettivamente, vi possiamo andare di un infinitesimo più vicini. Noi non vorremmo che la grande, assoluta felicità di cui sentiamo il desiderio ci venisse data, noi vorremmo raggiungere subito, ora, il porto luminoso della pace. Giorno dopo giorno, in questa attesa, guardiamo sempre al domani, ma ci restano in mano solo briciole. Io non credo che la natura, l'architetto dell'evoluzione, ci abbia messo nell'anima questo stimolo senza senso. Esso ci costringe a creare sempre a creare migliaia, milioni, miliardi di esperienze, di esperimenti. La natura scopre solo attraverso una incredibile dissipazione. Miliardi di miliardi di stelle per produrre la vita sulla terra, miliardi di uova per produrre un pesce, miliardi di miliardi di tentativi per produrre un passo in avanti. Il desiderio che ci brucia è veramente il fuoco della vita, il dolore è il caos primordiale da cui emerge il mondo, l'angoscia del molteplice, del diviso, che tende all'unità. Quando, alla sera, noi sentiamo una nostalgia di non sappiamo che, è la vita che cerca la sua mèta: il giardino delle rose che è il suo destino." (Francesco Alberoni)
Anonimo -