"Il guaio, se scrivi un libro su di te, è che devi rigar dritto". Così comincia l'autobiografia di Groucho Marx e così può dire uno che sceglie di parlare di sé usando il sonetto. Sonetti dunque come modo programmato per rigar dritto. Se uno scrive un racconto, un romanzo, più o meno va dalla pagina uno via, dalla riga uno via, partendo dalla sinistra. Con il sonetto rivive invece, e in pieno, il detto latino 'ut pictura poesis'. Dove comincia a dipingere un pittore? Non partendo dall'angolo alto, a sinistra. Così con il sonetto: si può partire da quello che sarà il verso 9, da una delle rime, in verticale, in diagonale. È soprattutto un giuoco per far rigare dritto il tessuto narrativo, il discorso della logica e quello della morale. Compresa, oltre allo scetticismo un po' schopenhaueriano, una spruzzata di speranza: donde il titolo "L'albero di Lutero".
Anonimo -