Seduta al bar di un aeroporto, una donna inizia a scrivere all'uomo che ama e da cui si è appena separata per un viaggio. È una lettera lunga, un monologo fitto che si riempie di ricordi e di figure struggenti, intrecciate a una storia intensa, fatta di abbandoni e legami impetuosi, fughe e paure, passioni delicate e relazioni drammatiche. Nella voce della donna che racconta la sua esperienza dell'amore si mescolano altre storie. E ciascuna, con i suoi slanci eccessivi e insensati, i suoi gesti desiderati e temuti, sempre sul punto di naufragare in inafferrabili inquietudini, lascia nel lettore un segno profondo. Con la forza di una scrittura capace di scendere nelle pieghe più intime del cuore, Nadia Fusini ci regala un'analisi scandalosa e appassionata del potere di Amore, il dio che imprigiona e scuote ma che non smette di ammaliare.
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