Da sempre l'uomo è intimorito e affascinato da due cose: la vita e la morte. Il sesso le racchiude entrambe, come massima espressione della vita e al contempo "piccola morte". Per questa sua capacità di consentirci di indagare gli aspetti più profondi del nostro essere, secondo Osho, la sessualità viene considerata un tabù, vissuta in maniera approssimativa e perciò insoddisfacente. In questa raccolta di discorsi, il mistico indiano spiega come sia necessario vivere la sfera della sessualità e dell'intimità con una profonda consapevolezza meditativa, avvicinarsi con animo quieto e osservatore al sesso, poiché si tratta di un'esperienza cosmica, una liberazione, una delle forme più alte della meditazione. Osho ci spiega che il sesso non può essere fine a se stesso, ma è necessario "praticarlo per trascenderlo e per trascendersi", incamminandosi sulla via che conduce all'intima comunione con sé e con l'altro, su quel percorso che l'Oriente individua come ascesi e illuminazione.
Osho è nato a Kuchwada l'11 dicembre 1931 ed è stato uno dei più grandi maestri spirituali orientali. Il suo nome di nascita è Chandra Mohan Jain che modificò ufficialmente in Osho Rajneesh il 7 gennaio 1989. Conosciuto come “solo” Osho, ebbe una carriera accademica in ambito filosofico notevole finché non decise di abbandonarla per dedicarsi totalmente al mondo spirituale, divenendo uno dei più grandi maestri.
Alla base del suo pensiero vi sono l'amore e la libertà che confluiscono e
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