"Negli anni 50 Il Portogallo era uno spazio chiuso, un luogo di infelicità e solitudine. Il romanzo parla proprio di questo, infelicità e solitudine, e anche della cattiva coscienza di una coppia borghese. Ma cos'è la cattiva coscienza se non una forma di infelicità? Credo che nessun altro scrittore portoghese abbia saputo raccontare, come Cardoso Pires, l'infelicità e la solitudine: non solo quelle dell'individuo, ma anche quelle di un intero paese. E nessuno come lui ha saputo radiografare un sistema politico come il salazarismo. A prima vista si tratta di un romanzo realista, in realtà è un romanzo metaforico, ricco di simboli. In apparenza non succede niente, in realtà succede tutto." Dall'introduzione di Antonio Tabucchi.
Anonimo -