Massimo, ex professore di matematica, è introverso, taciturno, abitudinario. Vive a Procida. A rompere il ritmo delle sue consuetudini la telefonata che gli annuncia la morte della figlia e del genero in un incidente stradale: il nipote undicenne, Francesco, è in coma. Massimo arriva nella città del nord dove il marito della figlia ha fatto fortuna nell'industria alimentare. E di fatto l'unico parente che possa assistere il bambino anche se per lui è praticamente uno sconosciuto. Alba, che è stata la babysitter di Francesco, gli racconta della famiglia per cui ha lavorato: una coppia felice, molto ben inserita nella piccola società borghese della provincia. Ma il ritratto non tiene. E soprattutto pare che l'incidente sia stato tutt'altro che un caso. Massimo, che voleva tornare a Procida e alle sue abitudini, resta. Indaga a fondo sulla vita della famiglia della figlia, e, su consiglio del medico, comincia a intrattenere il nipote, ancora assente, parlando dell'unico argomento che conosce: la matematica. Alla luce dei fatti che tornano a galla, la vita della figlia suona misteriosamente dolorosa: ci fosse stato avrebbe potuto aiutarla?
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