L'età dei diritti è anche l'età dei diritti violati che riguardano tutti noi. Sono diritti da rispettare senza distinzioni «di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali» (art. 3 della Costituzione italiana). La Repubblica sarebbe anche tenuta a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che impediscono «l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Ma rimane una dichiarazione di intenti.
I diritti universali non hanno confini e meritano una tutela universale. Devono trascendere l'ambito locale dei compromessi della politica. Invece sono spesso condizionati da economia e mercati che rispettano la sola legge del profitto. Diritti innati direbbe Kant poiché li portiamo con noi dalla nascita. Eppure li gestiscono gli Stati con i limiti ambientali dettati dalla politica e non sempre per tutelarli ma per sottoporli alle logiche del mercato. E solo in via sussidiaria possono occuparsene gli organismi sovranazionali. Invece hanno bisogno di una tutela effettiva. Altrimenti, come ricorda Rousseau nel Contratto sociale, "L'uomo nasce libero, ma è ovunque in catene". Nell'era dei diritti violati anche i diritti sociali meritano una garanzia reale. Così il diritto al lavoro. Le Costituzioni nazionali non bastano più?
Il libro affronta con una panoramica completa le non poche criticità dell'effettiva tutela dei diritti fondamentali indicando soluzioni giuridiche non senza incursioni nella sociologia e nella filosofia del diritto.
L'argomento dei diritti universali, per sua natura, è scritto nel linguaggio universale dei popoli ed è un buon motivo per essere compreso da tutti.
Massimo Siviero è giornalista professionista, scrittore e saggista. Nato a Roma da genitori napoletani, vive a Napoli.
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