Nel gergo popolare lombardo, "Illustrissimo" è il signore, il padrone di una tenuta agricola. I contadini, abituati ad interfacciarsi solo con l'odiatissimo fattore, spesso e volentieri non hanno neanche idea di che aspetto abbia, questo padrone, immaginato come un despota dedito ai piaceri e ben poco interessato alle faccende "minime" della campagna. Nonostante questo o forse proprio per questo le rare volte che lo incontrano cercano di approfittarsene in ogni modo. Il conte Galeazzo di Belgirate è un tipico esemplare di tale categoria sociale, così vividamente dipinta in questo romanzo. Egli è ben poco a giorno di quanto sia dura la vita dei suoi contadini: è pigro, svogliato e dedito alle fantasie. Con lo stile pungente che lo ha reso celebre e che ha conquistato anche Luigi Pirandello, che qui firma un'interessante prefazione Cantoni illumina per noi un mondo agricolo lontano nel tempo, certo, ma estremamente vicino per la sua brutale umanità... -
Anonimo -