Scienze naturali e scienze dello spirito corrono lungo un continuum espresso dal pensare intorno ai fenomeni e si differenziano secondo un criterio di metodo che trova la sua specificità nelle modalità di osservazione e di rilevazione dei fenomeni stessi e nel modo in cui questi vengono definiti. Psicologia, etimologicamente, significa "scienza dell'anima" e quindi la sua portata e la sua estensione variano a seconda di ciò che si fa intendere con il termine "psichico". La realtà psichica, infatti, può essere indagata anch'essa a partire dalla metodologia che può riferirsi alle scienze della natura e, in quanto tale, diventa scienza specifica del comportamento. La psicologia filosofica ricerca i principi ultimi dell'attività psichica e del rapporto tra mente ed anima. Le due metodologie sono di fatto complementari, poiché lo studio del comportamento non esclude i principi che muovono il comportamento medesimo. Il volume procede nella ricerca di un inconscio definito dall'unico archetipo che consenta all'uomo di adempiere al compito di tendere verso un'eccellenza dell'umano. Tale archetipo è quello dell'imago Dei, relazione profonda tra un Io e un Tu. Il pensiero di grandi studiosi del Novecento, come Edda Ducci, Edith Stein, Wolfgang Pauli e Leonardo Ancona accompagnano le basi ontologiche di tale impostazione, sostenendone la matrice cristiana, filosofica e scientifica.
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