Bisogna riscoprire questo piccolo classico di Eugen Fink, rara incursione della filosofia nel territorio enigmatico del gioco. Che cos'è il gioco? Come si rapporta alla vita? Perché è importante e addirittura essenziale per l'esistenza umana? Fink è allievo di Husserl, ma nei dintorni ci sono anche Heidegger
e soprattutto Nietzsche. Il gioco, secondo lui, è una dimensione che si aggiunge a tutte le nostre esperienze, compreso l'amore, chendole di una distanza, appunto lo spazio speciale di un'"oasi". È un libro che ci dà ancora parecchio da pensare perché apre una moltitudine di problemi. In questa edizione italiana è accompagnato dalla trascrizione di una conferenza (inedita anche in tedesco), in cui Fink riprende i fili principali del suo discorso sul gioco.
Anonimo -