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La sera del 25 febbraio 1682, a Genova, in una p.zza Banchi deserta, si consumò l'efferato delitto di Alessandro Stradella, uno dei più controversi e talentuosi musicisti del barocco italiano. Una vita ancora giovane, vissuta col fiato corto, divisa tra geniali intuizioni armoniche, pericolose relazioni sentimentali e mai chiarite questioni amministrative, che lo videro spesso fuggiasco. "Una figura randagia e avventurosa..." lo definisce il Mila. Il delitto rimase impunito e ancora oggi è avvolto in una fitta cortina di nebbia, così come il mistero della sua sepoltura, della quale esistono solo tracce, ma non certezze. L.'signolo del doge ripercorre l'ultimo anno di vita di Stradella con feedback sul suo passato, cui fa sfondo una trama di fantasia, ma verosimile, dove s'incrociano altre storie, altri destini, in uno spaccato storico sociale, urbanistico, politico e artistico della Genova del XVII secolo.
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Anonimo -