DAL LIBRO: Infatti la vera popolazione indigena di quella penisola non si adatta al lavoro manuale. Il malese, nobile, pirata, non lavora; potrà acconsentire a fare l'autista, il guardiano e simili mestieri «decorosi» ma mai si abbasserà a fare il coltivatore. Perciò i lavoratori delle piantagioni, che con le loro famiglie costituiscono circa un terzo della popolazione della penisola, sono praticamente tutti immigrati e precisamente per circa 70 per cento indiani del sud (tamil), 20 per cento cinesi e 10 per censo giavanesi. Il mantenimento e l'impiego di questa popolazione fluttuante devono costituire nel momento attuale un problema non indifferente per le autorità nipponiche.
Anonimo -