A queste parole il Ministro di polizia fece innalzare un patibolo. Finalmente il mercante fu levato dalla prigione, fu condotto a piè del patibolo, ed il carnefice, dopo avergli attaccata la corda al collo, allorché si udì la voce del medico ebreo, il quale facendosi largo in mezzo alla folla giunse tosto a piè del patibolo, ove giurò per il Dio di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe di essere stato lui l'uccisore involontario del gobbo.
Il dottore ebreo aveva già la corda al collo quando si udì la voce del sarto, il quale arrivato a piè del patibolo:
Signore diss'egli al Ministro di polizia poco è mancato che non facessi morire due innocenti, poiché se vi degnate udirmi, ben presto conoscerete il vero uccisore del gobbo.
«Ieri, verso sera, lavorando nella mia bottega, il gobbo giunse da me mezzo ubriaco. Dopo che ebbe cantato per qualche tempo gli proposi di venire a passar la sera in casa mia la qual cosa molto di buon grado si fece. Ci ponemmo a tavola e nel mangiare del pesce, una spina gli si fermò nella gola, per cui morì. Mia moglie ed io restammo afflitti di sua morte e per timore d'essere arrestati, portammo il cadavere alla porta del medico ebreo, il quale nell'uscire dalla sua porta, vi s'inciampò facendolo rotolare a piè delle scale, per la qual cosa egli credesi l'uccisore del gobbo, mentre in sostanza è innocente.
Poni adunque in libertà il medico ebreo disse il giudice al carnefice ed impicca il sarto, giacché confessa il suo delitto!
Anonimo -