A quasi cinquant'anni di distanza dagli eventi del sessantotto italiano, questo libro costituisce un breve resoconto del clima culturale di quel periodo a Venezia, in occasione della Biennale d'arte; l'autrice tenta di capire in che modo i nuovi fermenti politici abbiano inevitabilmente condizionato il mondo dell'arte e come gli artisti siano stati influenzati, secondo le diverse esigenze e aspirazioni personali, dai cambiamenti in atto. Molti di loro avevano già manifestato, precedentemente, l'intenzione di sottrarsi alle pressioni delle gallerie,della critica e dei mercanti d'arte e avevano messo in discussione il regolamento allora vigente; infatti, dopo il susseguirsi delle proteste, quella del '68 fu l'ultima Biennale in cui vennero conferiti dei premi. Nelle intenzioni degli organizzatori della XXXIV Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, nel padiglione centrale doveva essere inaugurata una ricchissima rassegna internazionale delle principali sperimentazioni artistiche del'900, a partire dal dadaismo, dal surrealismo e dall'informale per arrivare al minimalismo; ma le difficoltà di tutela, le contestazioni e i problemi organizzativi impedirono la sua apertura al pubblico nei tempi previsti. Tuttavia, complessivamente, la rassegna risultò ricca e significativa, sia per il percorso esemplificativo della ricerca del '900, che per la proposta di nuove sperimentazioni.
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