Pasquale Funaro ha scritto di Caligiuri: Stendhal parlava di "romanzi per camerieri" e "romanzi da salotto"; oggi ci sono anche i "romanzi da niente", per passare il tempo. Quelli di Caligiuri non sono né l'uno né gli altri: sono tutti libri per tutti i coloro che non hanno paura di guardarsi dentro e giudicarsi, sono libri per chi ha la fortuna di capire la vita. Egli, insomma, è un vero importate testimone dei fatti e dello spirito del suo (e del nostro) tempo, un autore di cui la ricerca storico-letteraria del futuro dovrà tenere conto.
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