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Con i venti volumi del ciclo "I Rougon-Macquart", Zola volle erigere per l'epoca sua un monumento simile alla "Commedia umana" di Balzac: "La bestia umana", uno degli ultimi romanzi del ciclo (1890), narra la storia di Jacques Lantier, un macchinista della linea Parigi-Le Havre, predestinato al male e al delitto dalle tare ereditarie, nonostante la fondamentale onestà del suo carattere. Lantier (che nel famoso film di Renoir ispirato a questo libro aveva il volto di Jean Gabin), combattuto tra il bene e il male, tra la volontà e il fato, è un personaggio romantico, di grande potenza drammatica, al di là dei limiti angusti del determinismo e del naturalismo positivistico professato da Zola. Come suggerisce Roland Barthes nella sua nota introduttiva, "Zola, credendo di descrivere una catastrofe fisiologica, ha invece descritto il crollo storico di una società; per forza del racconto realista, la fatalità del sangue passa in secondo piano e la trama reale della storia (della Storia?) si manifesta...".
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Anonimo -