Nel 2003 la madre di Anne Berest riceve una strana cartolina anonima sulla quale sono scritti soltanto quattro nomi, Ephraïm, Emma, Noémie e Jacques, ovvero i nonni e gli zii morti ad Auschwitz. Lì per lì pensa a uno scherzo di cattivo gusto, la mette in un cassetto e se la dimentica. Quasi ventanni dopo, però, Anne Berest decide di scoprire chi labbia mandata. È linizio di unindagine a ritroso nel tempo in cui Anne ricostruisce la storia della sua famiglia, ebrei russi approdati a Parigi dopo una rocambolesca fuga di mille chilometri per arrivare in Lettonia, dopo lattraversamento di Polonia e Romania per andare a Costanza e imbarcarsi per la Palestina, e dopo il viaggio che dalla Palestina li porta in Francia nel 1929. Dieci anni di pace prima che la Francia sia invasa dalla furia nazista e la persecuzione degli ebrei diventi un incubo che avrà per quella famiglia un tragico epilogo. Lunica superstite è Myriam, la nonna di Anne, che ha sposato il figlio del pittore Francis Picabia e affronta gli anni delloccupazione tedesca nascondendosi, servendosi di documenti falsi, varcando frontiere nel doppio fondo di unautomobile, militando nella Resistenza e rifugiandosi su uno sperduto altopiano della Provenza in cui si trova a convivere con il marito e con quello che sarà il secondo marito, e dove la lotta partigiana è organizzata dallo scrittore René Char. Alla fine, Anne scoprirà chi ha mandato la cartolina, ma la cosa non è importante quanto il risultato delle sue ricerche, che la porterà a capire cosa abbia significato essere ebrei durante il Novecento e cosa significhi oggi.
«È un libro che contiene molti libri. Molte vite. Molti morti. Molti destini. È un libro in cui lautrice va alla ricerca di se stessa, mettendo insieme i pezzi di un puzzle, dalla Russia alla Palestina, dalla Lettonia ad Auschwitz. Un libro commovente e importante». LOBS
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