Quando vedrà Jef, il minore dei cugini, svuotare delle sue viscere uno scoiattolo che ha appena ucciso a pietrate, e poi scuoiarlo, e poi inchiodarlo al muro con le zampe divaricate, Edmée conoscerà per la prima volta quella "sensazione di angoscia che si prova quando di notte all'improvviso la paura mozza il respiro e costringe a fuggire da un pericolo invisibile". Rimasta orfana a sedici anni, Edmée arriva alle Irrigations, l'immensa proprietà dello zio materno a Neeroeteren, nella provincia belga del Limburgo: "terre basse, con filari simmetrici di pioppi interrotti qua e là dalla macchia nera di un bosco di abeti"; anche il cielo è basso e grigio, e in fondo, lungo i canali, scivolano lentamente le chiatte. Edmée è graziosa, minuta, pallida, quasi anemica e non parla una parola di fiammingo - ma ha una volontà di ferro, ed è abituata a farsi obbedire. Non ci vorrà molto perché entrambi i cugini si lascino ammaliare dal fascino acerbo, ambiguo, di quella creatura inquietante e dominatrice, così diversa da loro. E il dissidio tra i fratelli rivali non potrà che sfociare in tragedia.
Anonimo -