Il fine della gerarchia é dunque di assimilarci e di unirci a Dio che essa adora come signore e guida della sua scienza e delle sue sante funzioni. Poiché, contemplando con tranquillo sguardo la somma bellezza, essa la rappresenta a sé stessa come può, e trasforma i suoi adepti in altrettante immagini di Dio: puri e splendenti specchi su cui può raggiare l'eterna e ineffabile luce e che, secondo l'ordine voluto, riflettono generosamente sulle cose inferiori quello splendore mirabile del quale essi brillano. Poiché né gli iniziatori, né gli iniziati alle sacre cerimonie debbono ingerirsi in funzioni che non appartengono al loro ordine rispettivo. Inoltre, soltanto a condizione di una necessaria dipendenza, si può aspirare ai divini splendori e contemplarli col dovuto rispetto ed imitare la buona armonia degli spiriti celesti.
Anonimo -