Kenneth J. Hsu, geologo cinese di formazione americana, è riuscito in questo libro a raccontare, descrivere e interpretare con singolare felicità il 'caso' dei dinosauri, i quali, com'è noto, incontrarono alla fine del Cretaceo quella che, su scala geologica, deve considerarsi una morte improvvisa. Questo immane evento, che continua inesorabilmente a colpire la fantasia di tutti, pone sottili e ardui problemi scientifici. Soprattutto, fa lucidamente osservare Hsu, esso si presenta come una imbarazzante anomalia in rapporto alla teoria darwiniana, se si tiene conto della rapidità e della ricchezza della speciazione successiva all'estinzione dei dinosauri. Una rapidità tale da indurre alcuni scienziati a parlare di evoluzione "esplosiva". Molte sono le cause invocate per dare ragione di questi eventi (anche se forse non così numerose come quelle - duecentodieci - proposte per la caduta dell'Impero romano). La teoria di Hsu, che individua la causa nell'impatto di un corpo di tale massa da provocare mutamenti radicali nello habitat, è ritenuta tra le più solide e suffragate. E proprio nel settembre 1993 ne è apparsa la più clamorosa conferma in un articolo pubblicato su "Science" da un gruppo di ricercatori che hanno riesaminato i dati concernenti la "struttura d'impatto" di Chicxulub nello Yucatan. Nelle loro conclusioni, dopo aver osservato che "la Terra probabilmente non ha subito altri impatti si simile grandezza fin dallo sviluppo della vita multicellulare circa un miliardo di anni fa", gli autori dichiarano che tale evento costituisce un "forte argomento per supporre che l'impatto di questa meteorite provocò la contemporanea estinzione in massa", quella appunto che segnò la fine dei dinosauri.
Anonimo -