Pubblicato per la prima volta nel 1980, La morte della natura è oggi considerato un classico della storia della scienza moderna, del femminismo e della storia ambientale. Con questo testo capitale delleco-femminismo, Carolyn Merchant ha fatto discutere diverse generazioni di storici, attivisti e filosofi. Lautrice ha saputo cambiare la prospettiva sulla rivoluzione scientifica mostrando il lato oscuro dellutopia tecno-scientifica moderna e illuminando linizio di un percorso che oggi sappiamo condurre allantropocene, lepoca in cui si fanno i conti dei costi, tra le altre cose, di quella rivoluzione. I problemi della storicità dei concetti della natura, del rapporto tra la storia delle donne e la storia dello sfruttamento della natura, del modello baconiano tipico della prima età moderna, così come la presa di posizione a favore di unetica della partnership tra umani e natura, sono qui intrecciati in un perfetto equilibrio tra la conoscenza puntuale delle fonti sia canoniche come Bacon, Galileo, Newton, sia eccentriche come Anne Conway e una struttura critica che rispecchiava il fermento dei movimenti femministi e ambientalisti degli anni Settanta del Novecento. Corredano questa nuova edizione la traduzione delle due prefazioni del 1990 e del 2020 e unintroduzione che inquadra la complessa ricezione del libro e ne traccia alcune potenziali linee di lettura attuali.
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