"Ogni atto comunicativo si adatta, secondo vincoli locali e personali, non solo alla situazione, ma anche al mezzo, adeguandosi a determinati tipi testuali, a modelli stilistici che i parlanti percepiscono più o meno adeguati a quel momentaneo canale di comunicazione. (...) Si va dalla lista della spesa al messaggino Whatsapp o Telegram, dal post social (chi più ne conosce ne immagini) al vocale, dal dettato al saggio filosofico, dal webinar alla sentenza, dal processo verbale alla lezione `sbobinata', dall'audioguida al testamento olografo, dall'omelia all'annuncio spot AD, dalle rassegne e conferenze stampa alla negoziazione dei prezzi al mercato, dalla chiacchierata sul tempo alla relazione tecnica. (...) Impossibile non pensare ai milioni di atti linguistici orali, diretti o mediati, che avvengono quotidianamente attraverso questi media: è un incessante tam tam in cui scambiamo informazioni di tutti i tipi in præsentia o in absentia, parliamo e scriviamo per i nostri vicini immediati, per gli stranieri, i posteri e persino i morti e gli alieni. (...) Molti atti risultano immediati, semplici atti verbali che non lasciano traccia."
Anonimo -