In una Torino grigia e fredda, investita dalla rivoluzione industriale, si muovono i personaggi di cui Bersezio ha necessità per scrivere il proprio grande romanzo sociale. Lo specifica già nella prefazione: non intende avventurarsi in grandi spiegazioni o in astrusi filosofemi! No, per spiegare che cosa sia davvero, quella "plebe" di cui tanto si parla, l'autore sceglie la via del romanzo. E "La plebe" (1869) è un romanzo duro, coriaceo, a volte crudele. Proprio come la vita in una società che si è dimenticata di essere anche e soprattutto umana... Molti i personaggi, tante le situazioni, ma ovunque la miseria. E Bersezio ce ne ha fatto dono attraverso una finzione letteraria che non ha niente da invidiare a Dickens!-
Anonimo -