Come parlare dellanima oggi? Come interrogarsi su ciò che sta dietro una parola semplice e popolare che sembra aver perduto il suo significato? ed esiste poi davvero un modo per entrare in contatto con qualcosa di così impalpabile, di così leggero fino allevanescenza? Catherine Ternynck sa bene che è difficile parlare dellanima, destinata a essere figura di assenza in un mondo troppo pieno. Lo sa per i tanti anni passati ad ascoltare storie personali nel suo studio di psicanalista, e lo sa per aver dovuto affrontare lesperienza della perdita improvvisa del marito. Proprio quel dolore lha messa in cammino, alla ricerca dei segni discreti di un passaggio, di un richiamo che induce a guardare cose e persone in maniera nuova, a vivere diversamente il mondo. Da quel percorso così intimo è nato questo libro: non un saggio di psicologia né un testo di educazione spirituale, piuttosto una sorta di `poema in prosa, una meditazione finissima che rende il mondo permeabile al mistero. Intervallati da passaggi scritti in prima persona che illuminano la condivisione di una ferita e della sua cura, tanti piccoli racconti ispirati a incontri ed esperienze personali, narrazioni vivide e toccanti che non cedono mai al sentimentalismo, ci portano in luoghi comuni come il binario di un treno, un sentiero nel bosco, latelier di uno scultore, la sala daspetto di un medico; o faccia a faccia con personaggi come un bambino, un uomo daffari, una vecchia signora in metropolitana, una ragazza di strada; o di fronte a oggetti quotidiani come una sedia di paglia, un lenzuolo, un muro a secco in campagna, una goccia dacqua Tutti ci interpellano, ci consegnano le loro storie. Storie di anime che a volte rimangono sospese, ma in cui sempre veniamo condotti senza fretta, senza urgenza allincontro con un soffio, un refolo, un accenno duna presenza assente che diventa possibilità e promessa. «Cammineremo attraverso la poesia del mondo, sfioreremo la tragedia umana e, se i soffi ci condurranno abbastanza lontano, arriveremo forse fino allamore. Perché lanima e lamore tendono incessantemente luna verso laltro. Non esiste anima che non cerchi lamore, non esiste amore che non sussurri lanima».
Anonimo -