Eccole in azione, le credenze: le vediamo in chi scova complotti ovunque o in chi compie atrocità, pensandosi nel giusto; le riconosciamo in chi cerca conforto negli extraterrestri o in chi crede in entità spirituali e cerca spiegazioni sovrannaturali. A dire il vero, la realtà se ne infischia di ciò in cui crediamo. Tuttavia, le nostre convinzioni trasformano il modo in cui percepiamo il mondo e ci fanno ritenere chi non la pensa come noi irrazionale, ignorante o, peggio, in malafede. Ma dove nascono e come si diffondono le credenze? E chi coltiva le convinzioni più estreme è solo un pazzo, vittima della manipolazione dei social? In realtà, la tecnologia si limita ad amplificare ciò che siamo e che è radicato dentro la specie umana: il bisogno di dare un senso a ciò che ci circonda. Per comprendere che cosa ci porta a sostenere le idee più insolite, incredibili o totalmente assurde, a scambiare per prove inossidabili semplici suggestioni, illusioni o, al massimo, ideologie e atti di fede, è necessario risalire alle origini. Occorre capire come si formano le nostre convinzioni, e come l'evoluzione ha reso il nostro cervello un sistema formidabile per la sopravvivenza della specie umana, anche credendo a cose decisamente false. Attraverso la narrazione di alcune storie incredibili, perlustreremo le radici biologiche e psicologiche che alimentano la necessità di credere e, ricorrendo alle più recenti ricerche in ambito cognitivo, sociologico e antropologico, a dati storici e statistici, scopriremo le funzioni tuttora svolte dai sistemi di credenza. Nel contempo, familiarizzando con gli strumenti dell'indagine scientifica, impareremo a valutare l'attendibilità e la veridicità delle credenze, abituandoci a ragionare come scienziati. Assumeremo un nuovo atteggiamento verso la realtà, diventando consapevoli dei nostri limiti ed errori, pronti a cambiare idea di fronte a evidenze solide che ci contraddicono ma, soprattutto, a coltivare l'unico vero antidoto contro il pregiudizio e la superstizione: una curiosità inesauribile.
Anonimo -