«La sventurata storia di Emma Bovary è una tragedia, un fallimento totale - scrive Henry James -, ma
è un fallimento che fornisce a Flaubert il materiale
per il piú perfetto, il piú raccontato dei suoi aneddoti».
La signora Bovary, uno dei piú celebri romanzi
dell'Ottocento francese, viene riproposto
nella traduzione di Natalia Ginzburg (uscita
per la prima volta nel 1993), che ha scelto - come
sottolinea Oreste del Buono - di «far sparire se stessa
in quanto autore per servire maggiormente l'autore
da tradurre». Il risultato è una traduzione che ottiene
lo scopo a cui, secondo Flaubert, ogni artista dovrebbe ambire: «essere nella sua opera invisibile e onnipotente, che lo si senta ovunque ma non lo si veda mai».
Anonimo -