Forte era il desiderio che da anni stavo maturando di rendere giustizia a mio fratello Marcello, dopo che la storiografia ufficiale del dopoguerra l’aveva pressoché dimenticato. Un incoraggiamento particolare mi era venuto da un vecchio amico del ginnasio: Baldassarre Molossi, storico direttore della Gazzetta di Parma, che aveva avuto modo di conoscere Marcello, allora giovane mutilato agli inizi della guerra sul fronte francese.
Anonimo -