L'idea della "terza età del mondo", auspicata da Lessing ne L'educazione del genere umano (1780), è il motivo di fondo che guida la cultura tedesca, e poi quella europea, tra la fine del `700 e gli inizi del `900. Per essa un nuovo Vangelo eterno doveva sostituire il Vangelo storico ed attuare una trasformazione della religione tale da portare ad una divinizzazione del mondo. L'epoca nuova è l'età dello Spirito, l'era che succede a quella del Padre e del Figlio, dell'Antico e del Nuovo Testamento. La teologia trinitaria della storia di Gioacchino da Fiore, riproposta da Lessing, diviene il paradigma della secolarizzazione, della metamorfosi di Dio e dell'uomo. L'età dello Spirito, come tempo della piena maturità, è l'utopia della seconda modernità, quella illuministico-romantica, che si propone come soluzione del dramma della prima dominato dal conflitto politico-religioso aperto dalla Riforma. La crisi del modello della terza età, al centro delle critiche di Nietzsche e delle grandi tragedie del `900, segna l'orizzonte della cultura contemporanea.
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