Porto Sfinge è una località della costa, abbandonata al vento e ai gabbiani, del desolato sud dell'Argentina: vi si svolge un congresso di traduttori che chiama studiosi da tutto il mondo; gente bizzarra, abituata a eremitaggi solitari con testi, o devota a esoterismi iniziatici; o che, come il protagonista, ha studiato russo per decifrare messaggi in cirillico apparsigli nei sogni, ma che, una volta imparata la lingua, hanno smesso di sognare. E mentre un'epidemia comincia a seminare cadaveri di leoni marini, le rive tapezzate di alghe in putredine, una collana di uccisioni inspiegabili cinge quel luogo sperduto, e tutto incalza e inquieta, come le frasi di una lingua sconosciuta in attesa di traduzione. Sotto questa trama, una storia d'amore come unico appiglio di realtà.
Anonimo -