Nel villaggio musulmano di Zébib la separazione tra uomini e donne è sancita da regole ferree, soprattutto dai divieti e dagli obblighi della religione. Leila è una giovane ragazza che ha gettato sulla sua sfortunata famiglia il sospetto di una colpa grave: durante la prima notte di nozze non si è consumato il rapporto sessuale con il marito: il suo organo genitale non ha voluto aprirsi, facendo fare pessima figura alla virilità dell'uomo. Leila è convinta di essere vittima di una stregoneria e decide di mettersi in viaggio insieme a Zobida, una vedova esperta in faccende d'amore, un po' maga e un po' fattucchiera, alla ricerca della donna che, avendola fatta, dovrebbe sciogliere la stregoneria che grava sulla ragazza. Il viaggio fuori dai confini-limite del villaggio, ricco di avventure, diventa per Leila un viaggio di formazione, un vero e proprio percorso di apprendimento che la porterà alla scoperta e alla conoscenza del proprio corpo e alla conquista di una libertà che in questi luoghi non è concessa a chi appartiene al genere femminile.
Anonimo -