Giuliana Rocchi ha sempre rifiutato per sé l'appellativo di poetessa. Costretta a lasciare la scuola in IV elementare, ha coltivato la passione per la poesia dialettale sulle orme del padre, come mezzo per riscattarsi da una vita di lavoro e di fatiche. "Coérti poérsi" chiamava i foglietti volanti su cui scriveva le sue "zirudèle" e "satri". E forse tali sarebbero rimaste se non avesse incontrato Rina Macrelli, intellettuale femminista e animatrice della straordinaria stagione culturale del "Circal de giudéizi", in cui sono cresciuti tutti gli altri grandi poeti santarcangiolesi, a cominciare da Guerra e Pedretti, le cui voci a tratti risuonano nella lingua arcaica e profonda della Rocchi. Il volume ricostruisce, attraverso l'analisi attenta di materiali originali di archivio, la storia di questo incontro e dei frutti che ha dato sul piano letterario, con la trasformazione delle carte perse di Giuliana in poesia esistenziale moderna ed impegnata, fino alla pubblicazione delle raccolte.
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