Locchio abbagliato dalla fulgida luna di luglio si ridesta crudamente mano a mano che lo strumento ottico la ingrandisce, rivelando crepe e lacune di un astro impietrito e inabitabile. Non splende per noi.
Parimenti, questi sessanta brevi e brillanti pezzi (quarantatré originari più tredici, nuovi, scritti per questa seconda edizione) scrutano le lacune del linguaggio, dellideologia, dellamore attraverso casi clinici, tragedie, drammi, romanzi, film, fatti di cronaca che erodono le rappresentazioni dellessere a cui ci ancoriamo, ci accomodiamo: le trappole della vita in cui tutti cadiamo e perseveriamo, quei miraggi «dove luomo, sciupando loccasione, lascia sfuggire la propria essenza».
Lo stile, franto, e la disciplina dello scrutatore danime non manca dincontrare la pietas, tanto più forte, quanto più la stoccata esita. Ma lo psicanalista non può far sconti al Bene (terapeutico o di qualunque natura) e a fin della licenza, tocca*.*
Anonimo -