«Non cè vita senza lavoro»: da questo assioma si sviluppa larticolata riflessione di Jean Fourastié che ripercorre tutta la storia dellattività delluomo, partendo dalla profonda differenza esistente tra laccezione del termine lavoro dei nostri più lontani antenati e quella propria delle società contemporanee. Lanalisi non si limita a seguire il corso dei molteplici cambiamenti, ai fini della produttività, intervenuti grazie alle innovazioni nel campo scientifico e in quello tecnologico, ma si sofferma in particolare sul valore umano e identitario del lavoro, sul suo significato per la dignità dellindividuo. In tal senso, oltre a esaminare aspetti come lorganizzazione, la divisione dei compiti, la subordinazione gerarchica, lautore ha dedicato particolare attenzione al tema della durata del lavoro e del rapporto con il tempo libero un aspetto su cui si discute molto nelle nostre società e che si apre a più ampie considerazioni sulla qualità della vita nonché a quello, purtroppo attualissimo, della lotta contro la disoccupazione e delle problematiche future che inevitabilmente ci troveremo ad affrontare. Proprio su questultimo nodo ben si innesta lintroduzione di Maurizio Landini che, nel suo ruolo di segretario nazionale del principale sindacato dei lavoratori italiani, offre un ideale seguito alle considerazioni di Fourastié.
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