Nei dodici canti finali delle Dionisiache - summa abbagliante del mito greco e nel contempo dei molti modi poetici, dall'epico all'erotico all'elegiaco, di quella civilta - Nonno trascina il lettore alternando sapientemente toni, motivi e atmosfere esotiche. L'immane carneficina esito dei sei anni della guerra indiana esige che i comandanti sospendano le ostilita per onorare i morti - e la descrizione dei giochi funebri celebrati per commemorare Ofelte diventa l'occasione per una virtuosistica gara con il modello omerico. Esperto nell'arte del differimento, Nonno ne rinvia ulteriormente l'inevitabile conclusione inserendo come vertiginoso intermezzo l'episodio di Fetonte, precipitato dal cielo per aver osato guidare il Carro del Sole. Sconfitto il re degli Indiani Deriade in duello, Dioniso giunge prima in Libano, terra del suo avo Cadmo, e poi a Tebe, sua citta natale. Ma una nuova serie di avventure lo portera in altri luoghi della Grecia e in Frigia, dove, unitosi ad Aura, dara vita alla sua terza incarnazione, Iacco, il cui avvento lo libera da ogni responsabilita verso gli uomini - e consente a Nonno di chiudere il poema conducendo il suo eroe, divinizzato, sull'Olimpo.
Anonimo -