Chi pensava di non avere più nulla da vendere si accorse che aveva ancora lanima. Chi pensava di non aver più nulla da comprare scoprì che poteva ancora comprare anime piene di passione, di spontaneità, di desiderio. Si diceva rubare, perché tutti sapevano che unanima, in ogni caso, la si può solo rubare. Si poteva anche dire che la si comprava, unanima, ma occorreva pagarla di più. In una Bangkok piovosa Roberto, ladro di anime, fugge dalla polizia e viene aiutato dalla thailandese Jan che, con i suoi amici, lavora nel mercato clandestino di anime. Roberto, Jan e i suoi amici incontrano il dottor Jiriporn, inventore del procedimento che consente di trasferire lanima o, come alcuni preferiscono dire, di rubarla. Quando il dottor Jiriporn viene ucciso, Roberto e i suoi compagni in fuga per Bangkok scoprono un commercio attorno al quale si sviluppano interessi terapeutici, dellindustria del divertimento, forse militari. Il furto di anime non è solo lultima distrazione di chi si annoia e lestrema risorsa di chi non ha che se stesso. Roberto e i suoi amici scoprono gli interessi che si nascondono dietro quel mercato, e i meccanismi che, in mancanza di altra definizione, si raccolgono sotto il nome di anima.
Anonimo -