Le nozze di Cadmo e Armonia furono l'ultima occasione in cui gli dei dell'Olimpo si sedettero a tavola con gli uomini, per una festa. Ciò che accadde prima di allora, per anni immemorabili, e dopo di allora, per poche generazioni, forma l'albero immenso del mito greco. Nelle "Nozze di Cadmo e Armonia" un soffio di vento torna a muovere le fronde di quell'albero. Come scrisse un antico, "queste cose non avvennero mai, ma sono sempre". Raccontarle, intrecciandole fin nei minimi dettagli, impone alcune domande, che anch'esse 'sono sempre': perché gli dei dell'Olimpo assunsero figura umana, e perché 'quella' figura? Perché le loro storie sono così scandalose, e misteriose? Che cos'è un simulacro? Perché l'età degli eroi fu breve, convulsa e irripetibile? Da che cosa Zueus si sente minacciato? Forse il mito è una narrazione che può essere capita solo narrando. Forse il modo più immediato per pensare il mito è quello di raccontarne di nuove le favole. Una luce radente, netta, qui le investe tutte e le mostra nelle loro molteplici connessioni, come una vasta e leggerisima rete che si posa sul mondo.
Anonimo -