Nell'elaborazione di un'analisi poetica il contesto in cui l'autore opera non può essere escluso; ma senza addentrarci tra le pieghe della sua variegata ricerca artistica, nei meandri di un'autobiografia che sarebbe piuttosto lunga e complessa, possiamo dire con certezza che all'interno dei versi che compongono questa raccolta, c'è Sebastiano Maurizio Alaimo, la rivelazione di sé più profonda e recondita. I componimenti, sin dai primi versi, risultano intimi e appaiono spaziare tra le pieghe dell'anima di un Io affranto, che nel momento in cui sembra aver raggiunto l'appagamento, subito riversa la sua amarezza nell'abbandono. L'amarezza di aver lasciato qualcosa indietro, nel passato, di averlo voluto o dovuto lasciare. Il tutto calato tra le strade di Roma e della Sicilia.
Anonimo -