Le periferie di Parigi e della Francia sono state teatro di una lunga e violenta rivolta giovanile, ma in tutti i paesi europei le tensioni sociali intorno alla popolazione immigrata si sono inasprite. A parti re da questi eventi Rada Ivekovic affronta il difficile problema dell'integrazione delle popolazioni immigrate e della politica securitaria adottata da un'Europa che ha scelto di vedersi minacciata. Questi uomini e donne respinti alle frontiere e discriminati nei paesi d'immigrazione rappresentano una sorta di naufraghi della cittadinanza europea che l'autrice chiama "cittadini europei mancanti". Le ferite inflitte dall'Europa ad altri paesi nel costruire la sua ricchezza si ritorcono oggi come un boomerang in grandi migrazioni verso i paesi ricchi alla ricerca del benessere. Le esclusioni storiche che hanno segnato il nostro passato presentano un conto che dovrà essere saldato nel futuro.
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