Le penultime labbra

Un'ultima telefonata sulla segreteria della moglie subito prima di imbarcarsi su un volo diretto in Europa dal Brasile. E' questa l'ultima traccia lasciata da Antonio Branco, presumibilmente coinvolto nell'incidente che ha visto il velivolo inabissarsi in pieno oceano poche ore dopo il decollo. Ma il suo nome non compare nella lista dei passeggeri, e la moglie Giulia torna a casa dei suoceri per fare chiarezza. Il vicequestore Paolo Nazzari riuscirà a sbrogliare l'intricata matassa, cominciando a scoprire che Antonio era scappato dal Brasile perché deciso a lasciare la moglie, dopo essersi acceso di passione per Ginevra Fuser, ex compagna di classe al liceo e ora diplomatica a Parigi. Ma c'è anche la storia di due liceali innamorati e un'altra collaterale che riguarda un traffico di stupefacenti alle spalle di questa avventura inquietante, in cui a partire dalla tragedia dello schianto aereo si sviluppa una linea narrativa che non dà respiro: le indagini, il tormentato rapporto a tre nuora­suoceri, le paure adolescenziali per scuola e sentimenti, i tradimenti reali e suggeriti. E il tema di fondo, come sempre in Giancarlo Marinelli, è metafisico: il mistero della morte e dell'amore, qui incorniciato da una formidabile trama gialla.

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