Nel mondo dei consumi culturali è in corso una rivoluzione: dove fino a pochi decenni fa regnavano incontrastati i sistemi mediatici nazionali, oggi questi vengono sostituiti o inglobati dai colossi dello streaming. E così, a dare forma alla cultura di massa non sono più realtà locali, in grado di creare o adattare contenuti pensati quasi esclusivamente per un consumo interno, ma piattaforme globali ¿ anzi: piattaforme-mondo ¿ capaci di assimilare da una posizione di forza i tratti culturali locali e poi di manipolarli, rendendoli appetibili al mercato mondiale. Questo libro descrive l¿ibridazione culturale e la ristrutturazione dell¿industria dei media imposte dal centro del mondo alle sue periferie, mostrando come l¿asimmetria di potere tra le piattaforme-mondo e i sistemi nazionali sia sempre più grave, soprattutto in quelle aree che non sono in grado di competere nelle dinamiche tecnologiche del Ventunesimo secolo. Ma come è successo che le piattaforme, da ¿semplici¿ sistemi informatici, si evolvessero nell¿infrastruttura chiave dell¿economia globale, in giganti capaci di erodere e mettere a rischio le sovranità nazionali sfruttando ¿ nell¿era della estrema personalizzazione dei contenuti ¿ la capacità di estrazione massiccia dei dati? Nel suo nuovo saggio Luca Balestrieri, con l¿analiticità dello studioso e la passione del reporter, ricostruisce le ¿guerre dello streaming¿ scoppiate a partire dagli anni Dieci per il controllo dell¿industria audiovisiva statunitense, mostrando come il campo di battaglia si sia progressivamente allargato e la posta in gioco sia diventata sempre più grande: quando postiamo un video su TikTok o partecipiamo alle vicende delle star del K-pop, o commentiamo l¿ultima serie di Netflix, o ancora acquistiamo un prodotto digitale nell¿intervallo della Champions League trasmessa da Amazon Prime, non siamo solo i consumatori di una grande e variegata industria del divertimento, ma la terra di conquista di eserciti ambiziosi e possenti: le piattaforme-mondo.
Anonimo -