Giuseppe Denti, è riuscito, nel suo "Le saggie meditazioni" a costruire, con un accatastamento di soli aforismi (in cui imperversano e trionfano metafore, antitesi, apoftegmi e antanaclasi), una sinossi, appunto, squisitamente aforistica, delle sfaccettature più rappresentative di tutte le Arti praticate nel mondo. Un monumento nozionistico innalzato all'Arte in generale, dunque, con tutti i crismi e carismi di una sottile intelligenza e acutissima perspicacia in fatto di linguaggio brachilogico. In ultima analisi, una strada, questa del genialissimo e acculturatissimo Denti, mai tentata, nella letteratura di tutti i tempi e di tutti i popoli, da nessun uomo di penna, di pennello, di scalpello e di bacchetta. Un pioniere, quindi, il nostro Denti, cui dobbiamo tutti riconoscere appieno la gloria, l'onore e il merito di averci consegnato, dignitosamente, questa chicca aforistica, appunto, unica e innovativa in campo artistico-letterario.
Hanno scritto di lui, che lavora a Milano, Bellano e Paullo (dove risiede), alcuni dei più' quotati ed illustri critici del settore. E lo hanno fatto su organi di stampa, come La Repubblica, La Nazione, La Notte, Il Corriere della sera, L'Unità, Avvenire, Il Giorno, Il resto del Carlino, Il Giornale, ecc. Un'ulteriore conferma, questa, di quanto da me espresso, in questo, anch'esso, brachilogico, nonché assai modesto giudizio, nei suoi confronti.
Nicolino Longo
Anonimo -