Un'esuberante miscela di satira politica e realismo magico: un amore proibito, un omicidio misterioso e la tormentata storia dello Sri Lanka narrati dall'irriverente Shehan Karunatilaka, nuovo fenomeno della letteratura mondiale.
Colombo, 1990. Maali Almeida, fotografo di guerra, giocatore d'azzardo e gay clandestino, si è svegliato morto in quello che sembra un ufficio visti celestiale. Il suo corpo smembrato sta affondando nelle tranquille acque del lago Beira, e lui non ha idea di chi lo abbia ucciso. In un paese in cui a regolare i conti sono squadroni della morte, attentatori suicidi e sicari, l'elenco dei sospetti è tristemente lungo, come possono testimoniare i molti fantasmi rancorosi che gli si raggruppano intorno. Anche nell'aldilà il tempo per Maali scorre veloce: ha a disposizione sette lune sette notti per provare a contattare l'uomo e la donna che più ama e condurli alla sua scatola segreta di fotografie, una serie di immagini che potrebbero sconvolgere lo Sri Lanka. Karunatilaka firma un'epopea travolgente, intrisa di umorismo pungente e verità inquietanti.
«I paragoni letterari più immediati sono quelli con il realismo magico di Salman Rushdie e Gabriel García Márquez. Ma il romanzo ricorda anche l'arguzia mordente e il surrealismo di Le anime morte di Nikolaj Gogol' o Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Karunatilaka ha reso giustizia artistica a un terribile periodo della storia del suo paese».
«The Guardian»
«Non possono esserci molti romanzi che ricordano al tempo stesso Agatha Christie, Salman Rushdie, Raymond Chandler, John le Carré e Stranger Things, ma questo lo fa. Karunatilaka rispetta le convenzioni di tutti i generi che mescola in modo davvero stravagante. Il risultato è una lettura esaltante».
«The Times»
«Come I figli della mezzanotte di Rushdie, Il tamburo di latta di Grass e Il maestro e Margherita di Bulgakov, il libro di Karunatilaka è estremamente fiducioso nel suo anticonformismo letterario e nel suo modo di offrire dettagli stravaganti della vita quotidiana in Sri Lanka che vanno ben oltre la politica, la storia, la religione e la mitologia».
«The New York Times»
«Brillante, spassoso: un piacere da leggere. Karunatilaka scrive con arguzia bruciante e ha un orecchio imbattibile per il ritmo della prosa».
«The Literary Supplement»
«Comica, macabra, arrabbiata, pulsante di vita: la voce di Maali è pungente, brillante, scintillante».
«The Economist»
Anonimo -