Loggetto di questi racconti sono i libri. Quattro azioni molto diverse che si possono fare con i libri, azioni che talvolta escludono le altre: non è detto, infatti, che chi è animato dalla smania di possedere libri sia un accanito lettore, e non sempre i grandi lettori sono anche bibliofili. Allo stesso modo vendere libri potrebbe tranquillamente non contemplare il fatto di leggerli, così come il desiderare di averne. Infine, bruciare libri lazione più estrema e delittuosa potrebbe essere non soltanto loltraggio di chi teme la parola scritta, di chi lha in sospetto e la odia quando diffonde idee che avversa, ma anche latto supremo di un amore tanto esclusivo e assoluto da diventare perverso, omicida o forse liberatorio. I libri di mio padre ripercorre, tra tenerezza e strazio, leredità di un bibliofilo. Lettore di dattiloscritti e Le età delloro delleditoria italiana raccolgono le riflessioni di chi ha dedicato la vita a una specie particolare di lettura, quella rivolta a testi destinati, nella maggior parte dei casi, a non veder mai la luce, a entrare nel limbo infinito delle opere non pubblicate: perché frutto di un narcisismo sterile, di ambizioni sbagliate, o di un talento non riconosciuto? Memorie di un venditore di libri apre la finestra, quasi sempre lasciata chiusa, su coloro che i libri li vendevano, e ancora li vendono, in unItalia diversa e lontana, ma non così diversa e non così lontana. Bruciare, infine, è forse lapprodo fatale di chi, come chiunque abbia dedicato la vita a una passione esclusiva, allimprovviso si accorge che è tutto niente?
Anonimo -