Leonardo fu cittadino pisano in un'epoca in cui la città, nel clima di generale risveglio dell'Occidente, fu una delle maggiori protagoniste della vita politica, culturale, artistica ed economica d'Europa e del Mediterraneo. Leonardo, figlio di un funzionario della Repubblica pisana, trascorse parte dell'infanzia a Bugia (l'attuale al Béja, Algeria), dove il padre nel fondaco pisano rappresentava gli interessi politici e commerciali della città marinara. Qui, a stretto contatto con la cultura scientifica e matematica araba, apprese l'uso dei numeri indo-arabi, assieme all'algebra e alla geometria. Grazie al Liber Abaci e alla fondazione delle prime sette scuole d'Abaco, la pratica contabile iniziò a essere trasformata, sveltita e semplificata. Prezzi delle merci, valore dei cambi, unità di misura, di peso, conti di monete, problemi di ragioneria, l'intero sistema contabile e di calcolo fu rivoluzionato da Leonardo Pisano, Fibonacci. Il "Liber Abaci" è senza dubbio il testo di maggiore rilevanza, cui seguirono la "Practica geometriae", il "Liber quadratorum", l'"Epistola" e il "Flos". I nomi che Leonardo attribuì alle nove cifre e allo zero erano:(1) Igin; (2) Andras; (3) Ormis: (4) Arbas, (5) Quimas; (6) Caletis;(7) Zenis;(8) Temenias, (9) Celentis e Zefir, Zero (0), scelti come titoli nei dieci capitoli del presente lavoro. Le prime sette scuole d'abaco da lui fondate diffusero la nuova matematica prima in Toscana, poi in Italia e infine in Europa.
Anonimo -