Lettere Rivoluzionarie di Diane di Prima è un dono, un viaggio senza bussola dentro tumultuose ed emozionanti decadi di trasformazione. Se non conosciamo Lettere Rivoluzionarie è solo perché in Italia, tristemente, fino ad oggi l'unico testo ad essere stato tradotto rimane Memorie di una beatnik. Diane di Prima ha pubblicato più di quaranta libri e Lettere Rivoluzionarie è il lavoro seminale della scrittrice. Il testo presenta una poetica della rivoluzione come capovolgimento della gerarchia del sapere, di Prima sostituisce la ragione con la magia appoggiandosi, tra gli altri, agli studi di Pico della Mirandola, Giordano Bruno, Marsilio Ficino e John Dee. David Stephen Calonne definisce così questa fondamentale collezione di poesie: "Lettere Rivoluzionarie cerca di creare un nuovo laboratorio della coscienza in America". Dalle tendenze linguistiche del suo tempo di Prima fa emergere una poetica dell'essere. Il testo diventa un manuale che presenta liste, consigli, avvertimenti, macabre realtà di ingiustizia. All'esperienza come avventura consumerista da entrepreneur, Diane di Prima propone azione collettiva come amore volto alla rottura del dualismo tra uomo e natura, tra spirito e corpo e per questo si affida alla saggezza del Buddismo. Dai suoi mentori Charles Olson ed Ezra Pound Diane di Prima coglie l'attenzione alla poesia come notizia, "archivismo", storiografia. Le lettere sono un appello che continuano a tornare come un prezioso dono della sua voce. Nel numerarle di Prima ci presenta una ghirlanda dell'immaginazione ed un'altra volta rompe la nostra preconfezionata inclinazione verso "la maschera dell'ordine".
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