Sicché la poesia di Donato Maria de la Fuente si veste, per così dire, di un'apparente finzione, di una realtà oggettiva che è diversa dal reale...la parola si ritaglia uno spazio .....sottraendosi ad una langue ufficiale statica e massificata.
Essa, la poesia, non contiene alcuna militanza di genere, non possiede alcuna presunzione carismatica, ma possiede l'etimo mistico della Natura che parla e comunica agli occhi dell'Autore che sa di non poter vedere ma sa di poter percepire e di poter interpretare.
Anonimo -