Può il topo più illustre dei fumetti dirci qualcosa di nuovo sulla Divina Commedia?E addirittura chiarirci le idee sulla nascita e le dinamiche della cultura popolare italiana? Pare proprio di sì, leggendo questo piccolo libro tratto da una partecipatissima lezione aperta tenuta da Fausto Colombo, uno dei nostri più importanti sociologi della comunicazione. L'autore ci offre qui un magistrale esempio di come affrontare un problema ancora irrisolto della sociologia della cultura: la distinzione tra cultura alta e bassa, d'élite o comunitaria, istituzionale o di massa. Dopo una ricostruzione delle diverse definizioni di cultura popolare, che include anche i media come protagonisti dell'ultimo tratto storico, Colombo propone un'innovativa griglia metodologica per analizzare i prodotti 'popolari' ricercandone le strutture e i legami con il contesto culturale e storico-politico. Ritroviamo qui una ricchezza di riferimenti a libri, film e serie tv dove cultura pop e cultura cosiddetta d'élite si fondono. E per finire, ci viene offerto un esempio concreto di analisi dedicato a L'Infernodi Topolino, grande parodia disneyana ideata e disegnata in Italia nel 1949. Ed è proprio in questa analisi rigorosa ma gustosissima che risalta il lascito di Fausto Colombo: la capacità di farci vedere lo sviluppo della cultura popolare italiana dentro le dinamiche intrecciate della sua industrializzazione, dell'affermazione dei media di massa e della definizione di un'identità nazionale. Un tema che, proprio per la sua relazione con il concetto di 'nazione', assume oggi una dimensione politica di particolare attualità.
Anonimo -