Il termine neuropsicologia ha due significati chiaramente legati tra di loro. Il primo è semplicemente la correlazione empirica tra le modificazioni del comportamento e il luogo e il tipo di danno al sistema nervoso. Il secondo è il tentativo di spiegare i processi che sono alla base del comportamento. Così si è espresso Norman Geschwind nel 1979. Questa separazione apparentemente artificiosa, egli aggiunge, corrisponde ai due distinti 'stili' circa gli obiettivi della neuropsicologia e a due tipi di cultori della materia. Questa definizione che sembrerebbe datata - e superata dal concetto di interdisciplinarità sottolineato da Benton e Segalowitz nel 1992 - per la neuropsicologia infantile è ancora del tutto pertinente. Questo manuale di neuropsicologia infantile, il primo edito in Italia, è costruito per capitoli monografici che riportano studi ed esperienze di numerosi operatori neuropsichiatri, neurologi, psicologi, terapisti e psicopedagogisti, che lavorano quotidianamente su casi o su ampie casistiche, adottando tecniche diagnostiche e riabilitative che sono oggettivamente neuropsicologiche e specifiche per l'età evolutiva. I contributi del manuale sono in grande misura ad indirizzo cognitivista, sullo studio dei processi che sono alla base delle funzioni adattive. Questo indirizzo è di fatto un'ottima premessa alle pratiche neuroriabilitative infantili.
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