Vi parlerò, se vorrete, con la Fortuna e sarà tante storie e frammenti poetici, versi e radici di boschi, distese d'acqua e venti che si invocano quando la saggezza è più della conoscenza, sineddoche di donne, come vecchie madri. Matto è la loro voce e quella degli Arcani, quella che mi ha svezzato e mi ha predetto il futuro in una preghiera a un Dio sordo; in un piatto tre volte passato sulla testa; in una domanda fatta alle carte, oracolo raccolto in coppie uguali. È immagine riflessa della follia che serve a lasciare la vecchia strada; è separazione e nuova coscienza di tutta la forza che serve a scegliere una bestemmia. E andare.
Anonimo -