NellOttocento le idealità di Giuseppe Mazzini su libertà, unità, repubblica, come anche una certa sensibilità verso le problematiche sociali, erano i suoi princìpi ampiamente riconosciuti nel contesto del pensiero democratico italiano ed europeo. Mazzini, del resto, era lapostolo dellunità nazionale, e proprio negli anni determinanti per lunificazione italiana aveva pubblicato I doveri delluomo, indirizzato Agli operai italiani, in cui riassumeva i motivi della sua riflessione politica e morale, dalla patria alla giustizia sociale, dalla fratellanza alleducazione, dai diritti ai doveri. Nei primi anni del Novecento si avviò la riduzione a brandelli del pensiero di Mazzini fino alla sua appropriazione progressiva da parte del fascismo. Tuttavia, prima che il fascismo ponesse in atto tale appropriazione, anche da parte degli storici antifascisti il suo pensiero fu sottoposto a unanalisi che ne metteva in discussione la completa valenza democratica, facendo soprattutto riferimento alle tesi esposte nei Doveri delluomo. Tra i più critici vi fu Gaetano Salvemini che, nel suo saggio Mazzini, distingue la funzione rivoluzionaria che questi aveva rappresentato nel percorso verso lunificazione e il carattere assolutamente conservatore della sua teoria politica, come emerge nel saggio sui Doveri delluomo. Per Salvemini si poneva la seria questione, il rischio che la repubblica democratica unitaria emanante dal popolo potesse apparire come una nuova teocrazia dogmatica, seppur elettiva. Senza contare che lanteposizione dei doveri ai diritti e massime quali Dio e popolo erano da considerarsi pericolose, in quanto deriverebbe da esse a fil di logica lannullamento di ogni libertà.
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